Il Criminologo – Ambiti operativi e prerogative professionali
Per la redazione di questo articolo ho preso degli estratti di due opere di Luca Marrone. La parte della definizione del Criminologo è tratta da <<L. Marrone, Appunti di criminologia. Lo studio del delitto e le sue applicazioni, Roma, Bulzoni, 2017, p. 13>>, mentre quella relativa agli ambiti operativi e professionali è stata tratta da <<L. Marrone, “Il criminal profiling: attitudine all’immaginazione e rigore processuale”, in M. Ascari, A. Calanchi (a cura di), I labirinti della mente. Tra criminal profiling e thriller psicologico, Urbino, Aras, 2018, pp. 48-50>>.
Il Criminologo
Gli studi criminologici hanno precocemente evidenziato un’attitudine all’eclettismo, alla multidisciplinarità ed all’interdisciplinarità, diretto riflesso della complessità dei fenomeni che costituiscono l’oggetto della loro analisi.
All’ampiezza del suo campo di studio – in cui rientrano la fenomenologia e l’eziologia delle condotte criminose, la personalità del reo, la devianza in generale, la percezione sociale del delitto e la reazione ad esso da parte dell’ordinamento giuridico – corrisponde la varietà dei possibili contributi che lo studioso di criminologia è suscettibile di fornire alle istituzioni preposte a contrastare i fenomeni delittuosi.
Tale ampiezza di prospettive giustifica una certa confusione circa i reali confini della disciplina, non solo in chi dedica all’argomento un qualche superficiale, frettoloso interesse, ma anche negli aspiranti operatori del settore, che certo non traggono dai mass-media una visione precisa e compiuta dell’analista di fenomeni criminali.
Chi è, infatti, il criminologo? Un ricercatore che acquisisce (talvolta anche avventurosamente) e valuta dati relativi a criminali e devianti? Un consulente investigativo che orienta, con le sue specifiche cognizioni, l’attività di indagine del pubblico ministero, dell’avvocato, della polizia giudiziaria? Un esperto chiamato a pronunciarsi sulla capacità di intendere e di volere di un soggetto indagato o rinviato a giudizio? Un perito incaricato di valutare i tratti personologici di un detenuto e la sua pericolosità sociale? Il criminologo è, potenzialmente, tutto questo: a seconda del proprio carattere, dei propri interessi e della propria, peculiare formazione culturale, scientifica ed accademica, potrà poi orientarsi in una possibile direzione, adottando una specifica ottica di ricerca ed un ambito in cui espletare attività di consulenza.
Ambiti Operativi e Professionali
“Ci tocca scrivere un brutto articolo, in un Paese dove oggi tutti vogliono fare i criminologi. Solo che la sacrosanta verità è questa: che il criminologo non è una vera professione”[1]: così esordisce […] un contributo di qualche tempo fa che riflette sulle difficoltà che, in Italia, incontra chi desidera dedicarsi professionalmente allo studio dei fenomeni criminali, attività affascinante ma, da noi, priva di un ufficiale riconoscimento. […]
Valutando la professione del criminologo esclusivamente dal punto di vista dei suoi profili operativi, essa rivela invece significative e stimolanti potenzialità e risulta assolvere ad una indispensabile funzione nell’ambito del consesso sociale. Nell’attività di ricerca si è delineata, nel corso dei decenni, la percezione della criminologia come disciplina aperta, protesa a svilupparsi in molteplici direzioni, senza una struttura rigida e dogmatica, portata quindi a compendiare i contributi di numerosi approcci analitici, di diverse estrazioni culturali e formative. Una materia eclettica, integrata ed autonoma, che non ci pare appropriato considerare, come da taluni sostenuto, una articolazione di volta in volta dell’antropologia, della psicologia, della sociologia, della medicina o del diritto. Il criminologo sembra, piuttosto, un umanista-scienziato capace, per così dire, di unificare le predette prospettive nel tentativo di scandagliare un fenomeno multiforme e complesso come il crimine nelle sue innumerevoli configurazioni.
Tale eclettico analista non si limita all’attività di raccolta e valutazione di dati appunto relativi al delitto e, in generale, alla devianza, al delinquente ed alla reazione sociale al crimine ma, oltre a essere, ad esempio, un valido interlocutore del legislatore interessato a varare adeguate strategie di contrasto dei fenomeni considerati, può fornire utili consulenze agli operatori del diritto. Dette consulenze potranno assumere differenti connotati in considerazione, oltre che della specifica formazione del singolo criminologo, della fase del procedimento penale in cui egli sarà chiamato a operare.
Durante le indagini preliminari
In sintesi, durante le indagini preliminari, lo studioso di fenomeni criminali potrà operare come consulente tecnico del pubblico ministero e dell’avvocato nonché […] come ausiliario di P.G. […] per interpretare le modalità esecutive di un’azione criminosa, per valutare l’attendibilità o meno di un teste o dell’indagato sottoposto ad interrogatorio, per intervistare la vittima o il minore traumatizzati dall’evento criminoso, per delineare, infine, il profilo dell’ipotetico criminale (criminal profiling)[2]. In sede dibattimentale, risultando essenzialmente volto alla valutazione della capacità di intendere e di volere dell’imputato, il suo contributo presuppone specifiche cognizioni medico-psichiatriche e quindi un determinato decorso formativo da cui scaturisce una precisa, imprescindibile fisionomia professionale.
Nella fase di esecuzione della pena
Nella fase dell’esecuzione della pena, il criminologo può assistere la magistratura di sorveglianza nell’individuare adeguate modalità di personalizzazione del trattamento sanzionatorio, mediante consulenze tese a “valutare la genesi del comportamento o dei comportamenti criminali, individuarne le possibili cause, nonché svolgere una prognosi circa possibili recidive”[3].
Ci sembra che, per essere una professione inesistente, non regolamentata e codificata, quella del criminologo – ricercatore e consulente – evidenzi prerogative di notevole rilievo e che l’apporto di chi la pratica possa, in più di una circostanza, rivelarsi decisivo.
Note
[1] F. Sanvitale, Il criminologo è una professione inesistente, in <http://www.cronaca-nera.it/5073/criminologo-professione-inesistente>.
[2] F. Donato, Criminalistica forense. Protocolli e tecniche delle indagini scientifiche, Milano, Franco Angeli 2013, p. 42.
[3] I. Merzagora, M Travaini, Il mestiere del criminologo. Il colloquio e la perizia criminologica, Milano, Franco Angeli 2015, p. 16.