Pierina Paganelli-L’Omicidio e L’Overkilling-Spunti Criminologici

LA VICENDA

Pierina Paganelli era una pensionata di 78 anni di età. Viveva nella periferia di Rimini in un appartamento sito in Via Ciclamino 31, nel complesso residenziale di Cà Acquabone.

Era una signora forte, molto attiva, sempre sorridente, componente, come tutta la sua famiglia, della Congregazione dei Testimoni di Geova.

Il 3 ottobre del 2023, dopo aver partecipato ad una riunione di preghiera nella sala del Tempio, aveva preso la sua macchina, una Fiat Panda, per tornare a casa dove possedeva un box auto.

Per entrare (come di consueto nei box di complessi residenziali) usava il telecomando in dotazione per poi parcheggiare nel suo garage privato la macchina.

Dopo aver lasciato l’auto, stava rientrando, tramite i percorsi dei sotterranei del garage,  a casa.

Raggiungeva , dunque, la porta che conduce all’ascensore, dove,  tra le 22 e le 22.40,  (presumibilmente alle 22.10)  veniva affrontata da un soggetto che la colpiva con un coltello da cucina con lama lunga intorno ai 15 centimetri, più volte, sferrandole 29 coltellate (anche se altre fonti parlano di 17 coltellate),  sino a causarne la morte.

La povera Pierina Paganelli tentava di difendersi, cercando di fermare i colpi con le braccia, per poi soccombere, cadendo e abbandonando la borsetta per terra.

Il corpo senza vita, verrà ritrovato solo dieci ore dopo, da Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli. Infatti il figlio di Pierina Paganelli, Giuliano Saponi,  era ed è il marito di Manuela Bianchi.

A quello che risulta la Manuela Bianchi  avrebbe  ritrovato il corpo di Pierina Paganelli coi vestiti strappati ed una posizione che avrebbe potrebbe far pensare ad un tentativo di violenza sessuale, anche se a dire della Manuela Bianchi, ad un primo ed immediato impatto aveva creduto che fosse caduta , per poi , osservando meglio, realizzare la gravità del fatto e chiamare vicini e condomini e poi, dopo pochi minuti, la Polizia.

L’omicidio ( e l’omicida) non veniva ripreso dalle telecamere di sorveglianza anche se sembra che vi sia una traccia audio registrata da una telecamera posizionata da un condomino vicino di box della Paganelli.

Nella traccia audio, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, risulta  si sentano le urla della anziana donna sino al silenzio dovuto al decesso.

Il MISTERO E I SOSPETTI

Sono passati più di otto mesi e ancora nessun responsabile è stato individuato.

Recentemente, i primi di giugno del 2024, è stato iscritto nel registro degli indagati Louis Dassilva , 35 senegalese vicino di casa di Pierina Paganelli.

Dalle indagini sinora effettuate , sembrerebbe che Louis Dassilva, sposato con Valeria Bartolucci avesse una relazione, proprio con colei che ha ritrovato il corpo di Pierina Paganelli, ovvero la nuora Manuela Bianchi.

Sempre dalle indagini effettuate e dalle numerose dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa nonchè dai difensori delle parti a numerose rubriche televisive, pare emergere un primo movente, ovvero quello religioso/ sentimentale.

Ovvero Pierina Paganelli, membra attiva della Congregazione dei Testimoni di Genova, avrebbe minacciato di denunciare la relazione clandestina al consiglio degli Anziani della Congregazione, che di fronte ad un fatto così grave avrebbe potuto condurre alla procedura di “dissassociazione” proprio la Manuela Bianchi.

La dissassociazione è una procedura grave all’interno della Congregazione,  causando una sorta di esclusione (reversibile) dalla Comunità.

Affinchè un Testimone battezzato possa essere disassociato deve:  aver commesso un peccato grave tipo, l’immoralità sessuale, l’idolatria, il furto, l’ estorsione, l’assassinio etc..e  non far ravvedere pentimento di fronte al peccato commesso.

Di fronte alla presunta relazione (clandestina) intercorrente tra Louis Dassilva e Manuela Bianchi (che si ricorda essere la nuora della vittima) , sembrerebbe che Pierina Paganelli  sia stata promotrice della denuncia al Consiglio degli Anziani del fatto, con  le gravi conseguenze testè illustrate.

Sembrerebbe che vi siano messaggi , proprio il 3 ottobre alle 22, tra Manuela Bianchi e Louis Dassilva nei quali la Bianchi esternava la sua ansia perchè  il 4 ottobre (il giorno dopo l’assassinio) o poco giù di lì, il Consiglio degli Anziani avrebbe dovuto pronunciarsi in ordine al tradimento della Bianchi compiuto ai danni del marito, nonchè figlio della Paganelli, Giuliano Sapone.

Motivo per cui  si ipotizzerebbe che il Dassilva avrebbe deciso di eliminare la Pierina Paganelli.

Il Dassilva, già sentito dagli inquirenti, per bocca dei suoi consulenti e difensori viene considerato innocente, del tutto estraneo all’omicidio. La Moglie Valeria Bartolucci, su cui si sono agitati sospetti, quantomeno come complice nell’omicidio, sembrerebbe fornire un alibi al marito (nonchè a se stessa) , dichiarando che la sera dell’omicidio, il Dassilva era a casa.

Nella lista dei  (presunti) sospettati (non vi è alcuna iniziativa giudiziaria nei loro confronti)  sono finiti anche Manuela Bianchi e suo fratello Loris Bianchi.

Entrambi Testimoni di Geova che potrebbero avere avuto lo stesso movente del Dassilva, nell’eliminare una donna, che vigorosamente, portava avanti la sua fede presso la Congregazione e il Consiglio degli Anziani, contrastando i comportamenti censurabili ed immorali.  Va comunque evidenziato di come Manuela Bianchi, sua sponte, si sia successivamente “dissassociata” comunicando la sua scelta al Consiglio degli Anziani.

Entrambi dimostrano di avere un  alibi che li scagionerebbe. Erano entrambi a casa, dichiarazione confermata dalla figlia.

Un ulteriore sospettato potrebbe essere il soggetto /i che , si ipotizzava , potrebbe aver ridotto in fin di vita Giuliano sapone, marito di Manuela Bianchi.

Quindi una ulteriore ipotesi secondo cui l’omicidio di Pierina Paganelli sarebbe maturato per una misteriosa vendetta su suo figlio Giuliano.

Ed invero, Giuliano Sapone, era finito in Ospedale per diverso tempo per le ferite riportate da un investimento sospetto, o, peggio ancora da una aggressione e da un pesante pestaggio.

Giuliano Sapone era stato trovato, ai margini di una strada , Via Coriano, in gravissime condizioni  il 7  maggio, a poca distanza da casa sua. Sono state svolte indagini e dopo una consulenza tecnica depositata sulla dinamica dell’incidente sembra che il Sapone sia caduto  dalla sua bici in seguito all’urto con un veicolo, probabilmente lo specchietto di un trattore. Le ferite riportate non sono compatibili con aggressioni fisiche o pestaggi.

Vi è da dire che i difensori di Manuela Bianchi, hanno depositato una memoria nella quale sostengono che nessuno dei quattro sospettati sia colpevole  e che gli inquirenti devono cercare altrove, facendo il test del DNA su tutti gli abitanti di Via Ciclamino

GLI ACCERTAMENTI TECNICI

Sotto il profilo criminologico, va ricordato che le Autorità stanno procedendo alle analisi tecniche, il cui esito sarà determinante per arrivare alla soluzione del caso.

L’iscrizione ne l registro degli indagati di Louis Dassilva è avvenuta anche per comunicare all’indagato l’abbrivio degli accertamenti tecnici.

Louis Dassilva è già stato sottoposto al prelievo del DNA tramite tampone orale. Il laboratorio di genetica forense di Ancona svolgerà una analisi del materiale genetico acquisito col tamponamento vaginale e rettale della Paganelli per poterlo paragonare al profilo genetico di altro/i soggetto/i.

Successivamente  nella direzione centrale della polizia scientifica di Roma, gli investigatori e i tecnici svolgeranno accertamenti e comparizioni sui numerosi reperti acquisiti nelle indagini  che includono, in primis le impronte digitali  rilevate sulla scena del crimine e sugli indumenti della vittima e i suoi effetti personali.

Sono state rilevata tracce ematiche. Una prima sulla scena del crimine che è stata ricondotta al sangue di una bambina che si era ferita giocando. Altre sono state rilevate sulle scarpe sulla borsa e sui pantaloni dell’indagato nonchè presso l’ appartamento dell’indagato e della moglie Valeria Bartolucci.

Ora vi è da domandare cosa si possa prefigurare qualora gli esiti del DNA e gli accertamenti tecnici non diano alcun esito.

Nell’attesa dei risultati tecnici possiamo offrire un’interessante spunto di riflessione offerto dallo studio criminologico, ovvero quello relativo all’omicidio in ‘”overkilling”

L’OVERKILLING

Pierina Paganelli è stata uccisa con 29 coltellate di cui sembra solo 3/4 realmente mortali. Perchè tale accanimento? Ha un significato, sotto il profilo criminologico,  una così violenta aggressione?

Nel caso di Pierina Paganelli siamo di fronte a quello che la criminologia definisce OVERKILLING.

Vediamo cosa significa. Col termine OVERKILLING (anche se non è universalmente accettata una definizione univoca)  si intende l’utilizzo di una forza maggiore o un’azione che risulti essere di gran lunga maggiore rispetto a quanto sia necessario per uccidere commettere un omicidio. E’ stato anche identificato il momento tecnico (cd cut-off) nel quale si può parlare di overkilling, che è rappresentato da 3 ferite da arma da fuoco, oltre 17 coltellate e 6 ferite da colpo contundente.

Varie sono le teorie che cercano di motivare l’overkilling. C’è chi lo pone la centro del delitto disorganizzato od impulsivo, c’è chi lo riconduce ad un reazione eccessiva di fronte alla reazione della vittima, c’è chi lo riconduce alla criminalità organizzata come violento esempio per chi viola le regole di un gruppo criminale, ed infine c’è chi lo riconduce ad uno stretto legame con la vittima e che il carnefice accanendosi sulla vittima, voglia sfogare su di lei tutta la frustrazione, l’ira la rabbia e l’odio che ha immagazzinato nel corso del tempo

Vi sono sondaggi ed analisi che hanno permesso di aggiungere ulteriori caratteristiche alla definizione di overkilling con il risultato che gli autori erano quasi esclusivamente uomini, intorno ai 35 anni, non imparentati con la vittima ma che dovevano avere con lei una relazione stretta e conflittuale

L’omicidio di Pierina Paganelli si inserisce in quest’ultimo gruppo . L’aggressore di Pierina Paganelli la doveva conoscere bene ed è per questo motivo che si è accanito in modo così brutale ed efferato. 29 coltellate inferte su di una donna anziana di 78 anni non possono che trovare spiegazione in un sentimento di rabbia e di odio che ha prevalso nell’aggressore, sino ad uccidere, colpendo prima a casaccio , probabilmente per far del male e far soffrire la vittima e poi finire l’azione raggiungendo gli organi vitali, sì da punire la Paganelli per l’ intromissione nella sua vita. Nulla di sostanziale cambia in relazione alla definizione di overkilling in relazione al fatto che l’assassino abbia prima colpito gli organi vitali per poi accanirsi sul corpo senza vita o che abbia prima colpito per infliggere dolore e poi abbia ucciso. Sia chiaro assassino inteso in termine generico, perchè ben potrebbe essere stata anche una donna. Di fronte ad una signora anziana di 78 anni, una donna più giovane armata di un coltellaccio da cucina di 15 centimetri non avrebbe avuto alcuna difficoltà a compiere il suddetto crimine. 

D’altronde altri elementi propendono per questa tesi. I garage del condominio di via Ciclamino sono stati definiti come un dedalo di percorsi, dove è facile perdersi. Quindi l’aggressore (o l’aggreditrice) conoscevano bene i luoghi e l’abitudine della vittima. se si fosse trattato di terzi estranei avrebbero corso il rischio, incrociando qualche condomino, di essere fermati o attenzionati.

L’aggressore (o l’aggreditrice ) hanno PREMEDITATO l’assassinio e molto probabilmente il livello delle catecolamine (adrenalina e noradrelanina )sono salite nel momento dell’attesa per poi sfogarsi al momento dell’incontro. Se il killer avesse voluto “solo” uccidere avrebbe colpito la vittima in modo più mirato  anche per evitare di farla urlare e far accorrere qualche terzo estraneo.

Ritengo che, per il momento ed allo stato attuale delle indagini, sia da escludere l’aggressione causale motivata da rapina, sfondo sessuale etc…

Anche da escludere, per le modalità in cui è stato compiuto, l’omicidio su commissione, o la messinscena.

Ci troviamo di fronte quindi ad un soggetto (di sesso maschile probabilmente, ma non è da escludere anche una donna), che conosceva la Pierina Paganelli,  ESTREMAMENTE pericoloso che potrebbe anche ripetere (in futuro) un simile comportamento, in quanto il “malato “piacere” che si prova ad uccidere in quel modo, infierendo sulla vittima, innalza, come detto, i livelli adrenalinici, e viene spesso ricercato nuovamente dall’omicida.

L’Autorità Giudiziaria, che, correttamente ha posto sotto indagine, per ora un  unico soggetto, non trascurando però di verificare le posizioni delle altre persone coinvolte nel caso,  siamo certi che sta seguendo la strada corretta che porterà  all’identificazione del colpevole omicida.

dott. GIULIO BERRI

RIFERIMENTI e BIBLIOGRAFIA:

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